Visualizzazione post con etichetta veloce. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta veloce. Mostra tutti i post

mercoledì 1 marzo 2017

carnevale facciamo una cena colorata?


Tortelli Castelmagno all'erbette con crema di zucca e mandorle
      Siamo a carnevale che ne dite di condire i nostri Tortelli con una crema colorata e simpatici coriandoli di mandorle tostate? Possiamo accompagnare questo piatto con un antipasto di bruschini con Pomodorini al Tonno, Carciofini alla Crudaiola,, Melanzane a filetti ed un secondo di bracioline di maiale panate con pangrattato e granella di pistacchi.
      Per l'antipasto da IL Pastaio Fabio trovate tutto e anche di più, per il secondo nessuna difficolta, sarà sufficiente acquistare il nostro pangrattato alle erbe aggiungere la granella di pistacchi, quelli di Bronte ovviamente, e procedere con la panatura classica con immersione nella farina poi nell'uovo e poi nel composto. Per la seri"pure l'occhio vuole la sua parte", posiamo chiudere le bracioline di maiale ad involtino con l'aiuto di un stecchino, aggiungiamo un bel giro d'olio e quindi inforniamo a 180 gradi per 30-40 minuti, la carne di maiale deve cuocere bene, oltretutto arrotolata su se stessa la cotoletta impiega qualche minuto di più, ma noi vigiliamo con occhio attento a che non bruci.
Quindi occupiamoci della Pasta:
  1. Zucca  100 g
  2. Mascarpone 20 g  
  3. Aglio 1 spicchio
  4. Acqua 100 g (utilizziamo l'acqua di cottura della pasta)
  5. Sale fino iodato q.b.
  6. Pepe nero q.b.
  7. Olio extravergine d'oliva q.b
  8. 50 gr di mandorle sgusciate
Per la pulizia della zucca è necessario eliminate la buccia, semi e filamenti interni dopodiché procediamo a tagliala  a cubetti, di circa 2-3 mm. In una padella mettiamo a scaldare un giro d'olio e lo spicchio d’aglio,  in camicia, quello di Agrigento è meraviglioso. Non appena il fondo sarà caldo uniamo i cubetti e saltiamoli per un paio di minuti. A questo punto abbassiamo la fiamma, aggiungiamo il sale,il pepe macinato all'istante e aggiungiamo l’acqua lasciando cuocere così per almeno 15 minuti, facendo attenzione che il fondo non  asciughi troppo, nel caso potete aggiungere ancora un po’ d’acqua. A fine cottura eliminiamo l’aglio e versiamo il composto nel mixer, approfittando che il fondo sia ancora caldo. Frulliamo fino ad ottenere una crema liscia, possiamo aggiungere ancora poca acqua calda. Uniamo la crema ottenuta al mascarpone. Nel frattempo avremo preparato le nostre mandorle tostate, disponendole in una teglia, spolverando con del sale ed infornando a 100 gradi per 10 minuti circa. Per le mandorle dobbiamo fare attenzione a che non si colorino troppo in modo che il sapore non venga alterato da sfumature di affumicato. Prendiamo le mandorle a spezzettiamole al coltello ci serviranno da guarnizione sulla pasta una volta cotta e condita con la crema. Aspetto che mi diciate se vi è piaciuta.



lunedì 20 febbraio 2017

Cappellacci ripieni di Carciofi al ragù di Spigola e Canocchie


Cappellacci ripieni di carciofi al ragù di Spigola e Canocchie



Ingredienti per 4 persone
Tempi di preparazione: 25 minuti
Tempi di cottura: 15 minuti
TUTTO PRONTO IN SOLI 40 MINUTI


Molti di voi mi chiedono come condire la pasta ripiena, volendo un condimento diverso, insolito, e spesso mi trovo davanti facce incredule quando spiego come preparare un piatto con un condimento di pesce. Ho scoperto infatti che non tutti si sentono in grado di cucinare il pesce. Allora, ho pensato di consigliare a tutti gli amanti del ripieno ai carciofi un ragù molto particolare ma facile facile. Cominciamo con il procurarci:

1 - un filetto di spigola, chiediamo al nostro pescivendolo di fiducia di procurarci una spigola non troppo grande e possibilmente non di allevamento, eventualmente meglio due piccole;  
2 - 400 gr. di pomodori datterini, sono una varietà di pomodorino  molto delicata, se non li trovate freschi ne esistono in barattolo, in negozio potete trovarli della Gran Gusto o della Così Com'è;
3 - del prezzemolo e dello scalogno che io preferisco all'agio, ma dipende dalle vostre preferenze;
ed infine l'immancabile olio d'oliva, ovviamente extravergine, possibilmente estratto a freddo ma assolutamente italiano.

Tagliate il filetto di spigola a cubetti piuttosto grossolani, in una padella mettete olio e scalogno fate soffriggere aggiungete i cubettoni di spigola  e fate cuocere un paio di minuti, aggiungete quindi i pomodorini tagliati in quattro salando ed  aggiungendo le canocchie, saltate ancora per altri cinque minuti.

In una pentola lessate i Cappellacci tenendo presente che, poco prima di scendere la pasta in acqua, bisogna aggiungere il solito giro d'olio, saranno sufficienti 6/7 minuti di bollore, a seconda dell'asciugatura della sfoglia, a questo punto  aggiungete i Cappellacci al sughetto saltandoli delicatamente in padella, serviteli con un'aggiunta di prezzemolo tagliuzzato molto finemente e


giovedì 1 dicembre 2016

SORRISI CACIO E PEPE AL CAVOLO NERO

.


Chi Pon Cavolo d'Aprile tutto l'Anno se ne Ride
😋😋😋



Quando mi sono svegliata questa mattina in casa c'era già un gran bel tepore, sono saltata fuori dal letto con una piacevole sensazione di caldo. Guardando fuori la finestra ho notato del ghiaccio sull'erba e sui tetti delle auto così un piccolo brivido mi ha percorso le spalle. Mentre preparavo la colazione per la famiglia che ancora dormiva, e tutto fumava e sbuffava sui fornelli, pensavo alla cena. La cena è sempre un'incognita, non abbiamo tutti gli stessi gusti culinari e spesso mi tocca mangiare quello che piace agli altri per non cucinare ricette diverse. Ma ho proprio voglia di fare una cosa diversa, saporita, buona, sana e pure bella. Sabato al mercato ho visto il cavolo nero, oltre che come ingrediente per una magnifica zuppa alla toscana, si può usare anche come condimento per la pasta e quindi......ho pensato di cucinarlo così e stiamo a vedere cosa viene fuori.
Allora vediamo vediamo, mi servirà un tegame alto pieno di acqua e del sale integrale; dovrò sfogliare il cavolo, lavare le foglie sotto l’acqua corrente, eliminare la parte finale del gambo e tagliare le foglie a tocchetti. A questo punto dovrò versare le foglie del cavolo nel tegame lasciando che lessino per 10 minuti trascorsi i quali prenderò i mitici ed intramontabili Sorrisi Cacio&Pepe de Il Pastaio di Tor Vergata, (questa è la parte più facile) e li immergerò nell'acqua di cottura del Signr Cavolo Nero aggiungendo il solito giro d'olio d'oliva all'acqua. Farò cuocere 8/10 minuti mentre preparerò un soffritto di olio e scalogno tagliato finemente, quando lo scalogno si sarà squagliato per bene, salterò le foglie di cavolo nero nel soffritto ed i sorrisi Cacio&Pepe aggiungendo l'acqua di cottura e facendo attenzione che non si rompano, ma se succede fa niente si formerà una bella cremina, infine impiattarò la pasta aggiungendo una spolverata di Pecorino Romano fresco grattugiato a grana grossa... e poi vediamo chi avrà il coraggio di dire ...io non mangio ste cose verdi!


https://www.facebook.com/IlPastaiodiFabioeClarissa/



martedì 12 luglio 2016

Sorrisi Cacio&Pepe



Sorrisi Cacio&Pepe Pomodorini e Mentuccia



SORRISI CACIO&PEPE DE IL PASTAIO

 
Nel corso di questi mesi abbiamo capito che uno dei prodotti più apprezzati dopo i mitici Ravioli Ricotta e Spinaci e i Capelletti di Carne è proprio la Pasta con ripieno di Cacio e Pepe. Ma, oltre ad essere molto richiesti i nostri Sorrisi Cacio&Pepe sono un piatto molto versatile. Tra le tante ricette che possono essere impiegate per prepararli ce ne è una molto intrigante, insolita ma buonissima, estiva e freschissima che vi farà fare sicuramente una bellissima figura chiunque siano i vostri commensali, infatti oltre ad essere semplice e veloce è molto apprezzata anche dai bambini, che non siano troppo piccoli però, il pepe va inserito molto tardi nel menù dei più piccini. Ma andiamo a preparare questo velocissimo e gustosissimo piatto:
Occorrente per 4 persone:
  • 600 gr di Sorrisi Cacio&Pepe de Il Pastaio di Tor Vergata
  • 200 gr di pomodorini datterini o ciliegini
  • 1 scalogno
  • Mentuccia o menta romana q.b
Prima di iniziare a preparare il condimento però voglio darvi qualche cenno storico/culturale del piatto, poiché non tutti conoscono la Mentuccia  e comunque in pochi la usano, vi parlerò quindi un pò di questa timida ma profumatissima piantina.
La nepitèlla (Clinopodium nepeta (L.) Kuntze) o nepetèlla o nipitèlla, a Roma chiamata anche mentuccia, è un'erba aromatica della famiglia delle Lamiacee, utilizzata in cucina e in erboristeria. Ha un leggero odore di menta. Molto conosciuta già dal tempo degli Egizi e dei Romani, veniva usata da Galeno come pianta medicinale. La Mentuccia, così l'ho sempre chiamata sin da quando mia nonna, mia mamma e mio papà trafficavano in cucina per uscire con dei piatti profumatissimi, può essere usata:
  • Primi piatti, specialmente a base di riso e nelle paste fredde
  • Nella carne in special modo l'agnello e nei triti di carne da utilizzare nei ripieni, tipicamente di uso balcanico e medio orientale.
  •  si usa anche nelle zuppe, nelle salse, nella carne, in special modo per cucinare l'agnello
Dopo aver acquistato da Il Pastaio di Tor Vergata o aver preparato i Sorrisi Cacio&Pepe con le vostre mani, il più è veramente fatto. Infatti vi basterà bollire sufficiente acqua salata mentre in una padella farete ammorbidire tutto lo scalogno tagliato a fettine sottili sottili in abbondante olio extra vergine d’oliva (quello vero), aggiungete quindi i pomodorini tagliati in due facendoli saltare letteralmente sulla padella per due minuti, giusto il tempo di farli insaporire. A questo punto non vi resta che scolare i Sorrisi ed aggiungerli al condimento ancora nella padella, aggiungendo l’acqua di cottura, impiattare e spolverare di abbondante Mentuccia e…..uhmmmm!

 
Curiosità

 
Secondo la leggenda, la menta prende il nome dalla ninfa Minthe o Myntha, amata da Ade (Dio degli Inferi), che venne trasformata in pianta da Persefone, moglie di Ade.
Myntha era quindi una bellissima ninfa partorita nel fiume infernale Cocito, affluente dell'Acheronte e viveva nel regno infernale comandato da Ade, di cui era la concubina. Persefone, gelosa del marito, si dispiacque dell'unione e si infuriò quando Myntha proferì contro di lei minacce spaventose e sottilmente allusive alle proprie arti erotiche. Persefone, sdegnata, la fece a pezzi: Ade, che aveva un tempio ai piedi del monte Menta (o Minthe), in Elide le consentì di trasformarsi in erba profumata, la menta, ma Demetra la condannò alla sterilità, impedendole di produrre frutti. Un'altra versione del mito, citata anche da Ovidio nelle sue Metamorfosi, suggerisce che fu Persefone stessa a trasformare Myntha in pianta, scegliendo una forma insignificante che non destasse attenzione né potesse essere paragonata ad altre piante per bellezza o utilità. Un'altra versione ancora racconta che Zeus(o Zeus Katactonio, cioè Ade stesso), innamoratosi di Myntha, ebbe da lei un rifiuto in seguito ad una proposta. Sdegnato del comportamento, la tramutò in una pianta fredda così come la bella ninfa era stata con lui. Al di là del fatto che la povera Myntha viene trasformata in una pianta da bellissima ninfa che era, scegliete voi la versione che più si avvicina al vostro modo di essere ninfa, Ade o Persefone, io personalmente preferisco quella dove Myntha rifiuta Ade, tiè!